Vita interiore
La vita può essere definita come l’esperienza interiore di un essere guidato da un’intelligenza innata che lo spinge a muoversi nel mondo. È un percorso alchemico di solve et coagula: sciogliere le parti inutili per trovare stabilità in noi stessi, in quella volontà e sensibilità che ci abitano.
L’Essere o Anima è il sentire soggettivo che vive per sperimentazione emotiva, cioè rappresenta tutto ciò che entra in contatto con l’energia emotiva nella vita. Dietro all’anima, esiste uno spazio all’interno del quale vengono assimilate le esperienze oggettive. Quando la somma delle esperienze oggettive colma quello spazio, si crea la Coscienza o Sé (atman indiano) che desidera fondersi con la Coscienza universale (Brahman indiano). La Coscienza è il centro della realtà psichica individuale e universale.
L'essere
Per sperimentare la vita l’Essere ha bisogno di uno strumento, il corpo, un involucro fisico mosso dai quattro elementi. E di una mente, un computer che attraverso il pensiero sia in grado di sintetizzare le esperienze per restituirle come dato alla coscienza. La mente è il risultato di millenni di evoluzione e ha acquisito sempre più capacità grazie alla sua meccanicità. Tutto ciò che impariamo si può meccanizzare per poterci permettere di eseguire compiti più complessi.
Ciò che è accaduto nel corso dei secoli e delle vite individuali, è che il sentire soggettivo è stato ingabbiato dalla mente meccanica, perciò l’essere invece di usare il corpo per fare esperienza, ha bloccato la sua espressione. La mente è stata programmata inevitabilmente attraverso l’installazione di vari software che abbiamo riconosciuto come “noi stessi”. Questi condizionamenti hanno agito in noi sin dalla nascita: ostacolando l’esperienza del corpo. Restituiscono all’essere dati falsati e inutili alla sua evoluzione; contribuendo a formare un’identità illusoria definibile come Personalità, da cui deriva il falso senso del Sé, cioè l’Io o Ego. Nel mondo della percezione illusoria, così come la Personalità è un riflesso dell’Essere (cioè ha delle caratteristiche in comune), l’Ego è il riflesso del Sé cioè di una autocoscienza in evoluzione che sviluppa una volontà individuale, seppur immersa nel Brahman quindi non separata.
Vita interiore: Conclusione
Attraverso questa personalità ci illudiamo di fare esperienza del mondo perché intanto l’essere si è disinteressato. Quindi, noi “non ci siamo” e siamo falsi a prescindere senza saperlo. Ciò che dagli psicanalisti è stato definito inconscio è il linguaggio dell’essere che cerca espressione al di fuori della coscienza ordinaria della personalità. Ci siamo abituati a far coincidere il pensiero con noi stessi, quando il pensiero ha sostituito l’incapacità di esperire l’essere. Per farsi sentire, l’anima comunica attraverso il linguaggio simbolico del corpo, degli archetipi, delle immagini e dei sogni, e se necessario dei disturbi. Allora la sofferenza rappresenta il richiamo dell’essere ad uno stato di attenzione per impossibilità di espressione di sé.
Per concludere, l’unica possibilità di realizzazione interiore è accorgersi dei condizionamenti che agiscono i noi per poi ascoltare i nostri istinti e desideri più profondi. Quindi vivere una vita interiore.